Con forme mutevoli come nuvole, ora dense e compatte ora più diradate, gli storni dipingono i cieli invernali delle nostre città, muovendosi come un’unica entità collettiva e coerente.
Non sono guidati da un direttore d’orchestra ma ogni storno guarda i suoi compagni più vicini e decide che cosa fare. Così l’informazione si propaga rapidamente come un domino dal singolo a tutto il gruppo, che vola con ordine e coordinazione. Nessuno si allontana mai troppo né urta i compagni.
Il volo degli uccelli, i vetri di spin, i vetri (delle finestre), le proteine, la struttura del cervello, gli insetti, i sistemi finanziari, la terra, per quanto diversi tra loro, per ambito e per scale, hanno molto in comune. Sono sistemi complessi, seguono regole da scovare nelle interazioni tra la moltitudine di attori che li compongono.
E allora trovare il giusto approccio per capire la regola che lega le singole interazioni al comportamento collettivo e, poi, imparare ad applicarla è la chiave per descrivere la complessità, della natura e della società.
[Redazione]