Se vi chiedessero di stabilire una linea, una dimensione o uno spazio di confine tra il mondo macroscopico e quello microscopico vi trovereste probabilmente in imbarazzo. Esiste un punto di incontro tra la realtà fisica che conosciamo, fatta di oggetti, di stelle e di pianeti e il mondo degli atomi e delle particelle?
Non è possibile stabilire un confine, che esso sia materiale o immateriale, ma a un certo punto della sua storia, la fisica ha dovuto coniare una parola, inventandola dal nulla, per definire quel punto d’incontro e descriverne le caratteristiche. Con il suo contenuto rivoluzionario, la parola “quanto” traghetta la fisica dalla visione classica di Galilei e Newton verso il cambiamento che si apre con Einstein, Planck, Heisenberg e altri, e che in buona misura è giudicato innaturale anche dai suoi pionieri.
Il racconto di questa rivoluzione concettuale, accompagnato dalle letture dell’attrice Bianca Mastromonaco e sapientemente intervallato dalla musica, descrive la rottura che ha portato la fisica classica a cedere il passo alla Meccanica Quantistica come descrizione della realtà. Attraversando tappe controintuitive, spesso spiazzanti, il viaggio è un percorso di spogliazione dai preconcetti e dalle idee intuitive che permeano la nostra quotidianità. Il punto di arrivo è quella dimensione, fatta per lo più di vuoto, che caratterizza la fisica del molto piccolo e della quale la Meccanica Quantistica è a tutti gli effetti la più accurata rappresentazione.
L’evento è andato in onda su Rai Scuola venerdì 17 febbraio alle 21.00.