Festival della Scienza di Genova 2020: tutte le iniziative INFN
Dal 22 ottobre all’1 novembre, la diciottesima edizione del Festival della Scienza animerà la città di Genova e da quest’anno avrà anche un ricco porogramma di laboratori e webinar online e di visite virtuali per essere accessibile a tutti in tempi di Covid-19, in particolare, a famiglie e scuole. L’INFN aderisce alla manifestazione con varie iniziative.
CONFERENZA | 22 ottobre, ore 21:00
La sfida alle frontiere della conoscenza sul nostro Universo poggia saldamente sulla ricerca in fisica di base, la cui storica dimensione internazionale ha assunto oggi le caratteristiche della cosiddetta big science. Grandi esperimenti e infrastrutture di ricerca che sfidano i limiti tecnologici attuali, richiedendo investimenti importanti non solo in termini di risorse, ma anche di alte competenze e professionalità di valore; collaborazioni scientifiche che coinvolgono moltissimi Paesi, tanto da diventare un’impresa mondiale nella quale l’impegno delle singole comunità scientifiche nazionali si concentra su grandi esperimenti e infrastrutture di ricerca globali. Una ricerca che spazia in diversi campi, passando dalla fisica delle particelle e delle astroparticelle, alla ricerca per lo sviluppo di nuovi sistemi di calcolo e nuove tecnologie utili a migliorare le prestazioni degli strumenti della ricerca sperimentale. Tra i protagonisti mondiali di questo consapevole tuffo nell’ignoto, compaiono senza dubbio il più grande acceleratore di particelle al mondo, LHC, al CERN di Ginevra, che nei prossimi anni affronterà diverse fasi di potenziamento, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, i più grandi laboratori sotterranei al mondo dedicati alla fisica astroparticellare, dove il “silenzio cosmico” consente la rivelazione di fenomeni rari ed elusivi, e i laboratori più innovativi nel campo del quantum computing, alla frontiera delle tecnologie informatiche. Tutte imprese scientifiche nelle quali il nostro Paese e i nostri scienziati hanno un ruolo di primo piano.
Beppe Servegnini, editorialista e vice-direttore del Corriere della Sera, guida un dialogo sui nuovi orizzonti della ricerca con:
Viviana Fafone, professoressa all’Università di Roma Tor Vergata e responsabile INFN del rivelatore Advanced Virgo
Anna Grassellino, direttrice del Superconducting Quantum Materials and Systems Center di Chicago
Lucia Votano, fisica delle astroparticelle, già direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN
Lucio Rossi, professore di fisica sperimentale all’Università di Milano, Project Leader del progetto Hi-Luminosity LHC
Il dialogo sarà introdotto da un intervento di Antonio Zoccoli, presidente INFN.
La diretta dell’evento sarà anche disponibile sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Festival della Scienza.
CONFERENZA | 23 ottobre, ore 18:30
I Big Data nella lotta alla pandemia
È forse uno tra gli aspetti meno evidenti della lotta all’attuale pandemia, ma lo sforzo mondiale contro la diffusione di Covid-19 poggia anche su risorse e capacità sviluppate in ambiti apparentemente distanti dalla medicina e dalle scienze della vita. Risorse che oggi contribuiscono a rendere possibili l’identificazione di terapie, lo studio degli anticorpi, la conoscenza della struttura molecolare del virus e delle sue mutazioni, la preparazione di vaccini, l’elaborazione di modelli statistici di diffusione e contenimento. Sfide quanto mai complesse che richiedono la gestione in tempi rapidi di simulazioni scientifiche basate su grandi quantità di dati, scientifici e tecnologici: i Big Data. Un ambito, quello dei Big Data e dell’high performing computing, al quale contribuisce con grande spinta innovativa la ricerca in fisica che si svolge nei laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), al CERN e nell’ambito di grandi collaborazioni internazionali, come la ricerca di nuove particelle, lo studio delle onde gravitazionali o della materia oscura. La risposta della ricerca di base è stata immediata e ha consentito di stringere alleanze e trovare terreno comune per l’individuazione e lo sviluppo di possibili soluzioni. Da un lato, mettendo a disposizione risorse a capacità di calcolo e sviluppando nuovi metodi di analisi dei dati, dall’altro individuando necessità specifiche di calcolo e analisi statistiche per lo sviluppo di terapie e vaccini, o per l’elaborazione di modelli di contenimento e diffusione. Così sono nate le fruttuose sinergie tra l’INFN, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive (INMI) Lazzaro Spallanzani e l’Istituto nazionale di Statistica (ISTAT), che oggi condividono idee, risorse e progetti di ricerca per raggiungere nel più breve tempo possibile i risultati attesi.
Marianna Aprile, giornalista e conduttrice, guida l’incontro con:
Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN)
Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istituto nazionale di Statistica (ISTAT)
Giuseppe Ippolito, direttore dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani (INMI)
LECTIO MAGISTRALIS | 25 ottobre, ore 11:00
Svelare i segreti dell’Universo con i neutrini, Conversazione con il premio Nobel Takaaki Kajita
Durante l’incontro il Prof. Takaaki Kajita, Premio Nobel per la Fisica nel 2015, ci parlerà della scoperta della cosiddetta oscillazione dei neutrini. I neutrini sono particelle subatomiche molto difficili da osservare. Per molto tempo è stato ipotizzato che essi non avessero massa; ora si pensa che, se anche dovessero essere dotati di massa, la loro conformazione potrebbe cambiare mentre si spostano nello spazio. Questo fenomeno prende il nome di oscillazione dei neutrini, ed è stato scoperto attraverso esperimenti svolti a grandi profondità nel sottosuolo. Gli studi su queste particelle subatomiche sono tuttora attivi, e altri in stato di progettazione, perché gli scienziati credono che capire il comportamento della minuscola massa dei neutrini potrebbe avere un profondo impatto sulla nostra comprensione dell’Universo. Il Prof. Takaaki Kajita ci parlerà quindi di un nuovo progetto scientifico, Hyper-Kamiokande, che proprio in quest’ottica è stato recentemente approvato in Giappone.
CONFERENZA | 25 ottobre, ore 21:00
Certo la scienza non è (solo) la sinfonia di successi e grandi scoperte che le prime pagine dei giornali suonano come uno spartito musicale, quanto piuttosto il solfeggio pieno di stonature di un novizio agli strumenti dell’orchestra: essa, infatti, procede per prove ed errori. Benvenuti dunque alla celebrazione dell’errore scientifico. Fra un’incertezza da matita rossa e uno scivolone da penna blu, andiamo alla scoperta della scienza che tenta, sbaglia, ritenta e insiste. Il libro degli errori di Gianni Rodari è punto di partenza e cornice a questo strano palcoscenico dove scienziate e ricercatori raccontano il loro rapporto con l’errore, affiancati da un istrionico divulgatore, ma anche da un attore e da un’illustratrice. I due accompagneranno, con la loro arte, successi ed insuccessi scientifici. Come si sbaglia. Perché è importante farlo. Cosa si impara. È il momento di sedersi e ascoltare la scienza che si fa fiaba. Scopriamolo in un connubio dinamico e sorprendente tra scienza e arte!
Davide Coero Borga, giornalista per Rai Cultura, modera l’incontro organizzato da Edizioni EL Enaiudi Ragazzi con:
Manuela Cavallaro, prima ricercatrice presso i Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN
Pietro Balatti, ricercatore IIT
Stefano Camera, professore di fisica all’Università degli Studi di Torino
Eleonora Casetta, visual designer e illustratrice
Alberto Diaspro, professore ordinario di Fisica dell’Università di Genova e direttore di ricerca all’IIT
Giulia Maffei, co-fondatrice dell’Associazione Culturale Entonote
Michela Milani, ricercatrice presso il San Raffaele Telethon Institute for Gene Therapy a Milano
Giorgio Scaramuzzino, attore, regista, drammaturgo, autore di letteratura per l’infanzia
Margherita Toma, dottoranda in Scienze e Tecnologie del Mare presso l’Università degli Studi di Genova
LECTIO MAGISTRALIS | 28 ottobre, ore 21:00
Un secolo dopo la predizione di Einstein e dopo 50 anni di straordinari sforzi sperimentali, le onde gravitazionali costituiscono oggi uno dei messaggeri dal cielo più rivoluzionari per l’astrofisica e la scienza in generale.Le vibrazioni dello spaziotempo ci stanno infatti raccontando aspetti ignoti del nostro Universo: stelle di neutroni troppo grandi per essere vere, buchi neri che pensavamo impossibili in natura, una nuova componente di materia oscura prima trascurata. A discutere del lungo cammino e delle future prospettive dell’astronomia gravitazionale sarà il premio Nobel per la Fisica 2017 Barry Barish, uno dei padri della collaborazione scientifica americana LIGO che per prima è arrivata alla scoperta di tali onde, insieme a Eugenio Coccia, uno dei pionieri in Italia di queste ricerche con le antenne risonanti, e membro della collaborazione europea Virgo.
Luca Fraioli, giornalista scientifico, modera l’incontro organizzato dal GSSI con:
Barry Barish, Premio Nobel per la fisica 2017
Eugenio Coccia, rettore del Gran Sasso Science Institute e già direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN.
INCONTRO | 29 ottobre, ore 18:30
ARIA: distillazione isotopica in Sardegna
Nel cuore del Sulcis Iglesiente in Sardegna, nella miniera di Carbosulcis, è in corso di installazione l’impianto ARIA, la colonna di distillazione isotopica criogenica più alta mai costruita; essa contribuirà allo studio dei misteri dell’Universo, processando l’argon necessario per l’esperimento DarkSide-20k per la ricerca della Materia Oscura che si svolgerà presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso; ARIA contribuirà anche alla ricerca nel campo della Medicina, con la produzione di isotopi stabili di grande interesse per la tecniche diagnostiche come la risonanza magnetica e la PET.
Con:
Walter Bonivento, primo ricercatore INFN presso la Sezione di Cagliari
Davide Peddis, Professore associato di Chimica Fisica presso il DCCI dell’Università di Genova e ricercatore associato presso ISM-CNR
DIALOGO | 31 ottobre, ore 15:30
Onde dello spazio-tempo dall’universo invisibile
Un’onda gravitazionale, prodotta dalla collisione tra due buchi neri stellari, arrivata sulla Terra da una regione remota dell’universo, dopo un viaggio di un miliardo di anni: così è nata la nuova astronomia del terzo millennio. L’onda fu registrata dagli scienziati delle collaborazioni scientifiche LIGO e VIRGO, dopo una caccia durata un secolo, da quando Einstein ne aveva predetto l’esistenza e gli astronomi ipotizzato le sorgenti. Da quel giorno possiamo “ascoltare” i suoni dell’universo, le vibrazioni della tessitura dello spazio-tempo provenienti da luoghi remoti dove la gravità è estrema. Con ricercatori e ricercatrici attivamente coinvolti in questi progetti pioneristici parleremo di Einstein Telescope, un innovativo osservatorio attualmente in progettazione che sarà 10 volte più sensibile di LIGO e VIRGO ed esplorerà l’universo su un intervallo di frequenze più ampio, e di LISA (Laser Interferometer Space Antenna), la prima missione spaziale che sarà condotta da ESA, con la collaborazione della NASA, che rivelerà un universo di suoni “bassi”: le lente vibrazioni dello spazio-tempo, provenienti da sorgenti ai confini dell’universo, e ‘catturate’ da rivelatori posizionati su tre navicelle spaziali distanti 2,5 milioni di chilometri l’una dall’altra, che ruoteranno in tandem con la Terra attorno al Sole.
Paolo Catapano, direttrice delle Produzioni Audiovisive CERN, modera l’incontro con:
Monica Colpi, professore ordinario presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e ricercatrice INFN. Ricopre ruoli di coordinamento degli obiettivi scientifici di Einstein Telescope e della missione spaziale LISA
Michele Punturo, Coordinatore internazionale del progetto Einstein Telescope e Dirigente di Ricerca INFN