Dal 30 aprile al 29 settembre 2025, presso l’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale, Venezia, sarà allestita la mostra L’ORO DIPINTO. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia, realizzata con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e della rete di laboratori CHNet (Cultural Heritage Network).
Curata da Chiara Squarcina, Katerina Dellaporta e Andrea Bellieni, l’esposizione ripercorre la storia artistica e spirituale lungo la rotta che unisce Venezia e Creta, con un focus particolare sull’oro, elemento simbolico e distintivo delle icone bizantine.
Oltre 150 opere raccontano secoli di relazioni politiche e culturali tra la Serenissima e il regno di Candia (l’odierna Heraklion), in un contesto in cui, dopo la caduta di Costantinopoli, Creta diventa il principale centro della pittura bizantina con più di cento botteghe attive di iconografi. Parallelamente, Venezia si conferma come una “Bisanzio d’Occidente”, luogo di incontro e fusione tra Oriente e Occidente. Organizzata in sette sezioni cronologico-tematiche, la mostra accompagna il visitatore in un viaggio attraverso la trasformazione dell’arte iconica: da un linguaggio spirituale e codificato, verso una pittura che accoglie spazio, volume, espressività e prospettiva.
Nel dettaglio, le ricercatrici e i ricercatori dell’INFN hanno condotto un’approfondita analisi sull’opera Gesù che porta la Croce, icona del XVIII secolo dell’Istituto Ellenico di Venezia. Attraverso tecniche diagnostiche non invasive derivate dalla fisica, tra cui radiografia, fluorescenza a raggi X, spettroscopia Raman e microscopia ottica, è stato possibile identificare i materiali originali utilizzati, le tecniche pittoriche adottate, la tipologia del supporto ligneo e l’attuale stato di conservazione dell’opera. Questi dati si rivelano fondamentali non solo per una più profonda comprensione del dipinto, ma anche per definire strategie di conservazione mirate e sostenibili.
Le analisi hanno permesso di caratterizzare i materiali originari impiegati, le tecniche di esecuzione, la natura del supporto ligneo e lo stato di conservazione dell’opera. In particolare, sono stati rivelati pigmenti quali vermiglio, biacca e blu di Prussia, che confermano indirettamente la datazione indicata al XVIII secolo, mentre la doratura è stata eseguita con la tecnica a guazzo. Le indagini hanno evidenziato tracce di cera provenienti dalle candele sulla superficie pittorica.
Il percorso espositivo include anche un’installazione multimediale immersiva, realizzata da CamerAnebbia, che consente al pubblico di esplorare in maniera interattiva i dati scientifici raccolti dall’INFN. Attraverso un tablet, visitatori e visitatrici possono visualizzare i risultati delle analisi, proiettati anche sulle pareti della sala dove è esposta l’opera, per un’atmosfera coinvolgente e suggestiva.
Orari mostra:
lunedì / giovedì – domenica: 09.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00)
venerdì – sabato: 09.00 – 23.00 (ultimo ingresso ore 22.00)