Incontri, laboratori, installazioni multimediali interattive sull’evoluzione dell’universo e una conferenza-spettacolo sulla fisica dei quanti: anche quest’anno l’INFN partecipa a Futuro Remoto 2022. In programma dal 22 al 27 novembre con il tema Equilibri negli spazi di Città della Scienza di Napoli, il festival è giunto ormai alla sua trentaseiesima edizione, confermandosi come una delle manifestazioni di maggior rilievo nel panorama italiano dei festival della scienza.
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23 novembre, ore 10.45 – 12.15, online
I raggi gamma e il Cherenkov Telescope Array Observatory: uno sguardo all’universo esplosivo!
Per studenti della scuola secondaria di secondo grado, a cura della Sezione INFN di Napoli
Con Carla Aramo, INFN Sezione di Napoli, Alba Fernández Barral, Cherenkov Telescope Array Observatory (CTAO), Anna Wolter, INAF – Osservatorio Astronomico di Brera
Non c’è modo migliore per comprendere il fascino dell’Universo esplosivo e sconosciuto, e scoprire l’innovazione tecnologica alla base del Cherenkov Telescope Array Observatory (CTAO) e i risultati scientifici che ne conseguiranno, che sentirlo raccontare dalla voce degli esperti. I membri dell’Osservatorio e del Cherenkov Telescope Array Consortium (CTAC) sono sparsi in tutto il mondo, in più di 150 istituti collocati in 25 diverse nazioni. Un tour virtuale attraverso il sito nord del CTAO a La Palma (Isole Canarie, Spagna) per esplorare da vicino le potenzialità dei telescopi e la fisica degli eventi di altissima energia nell’Universo che producono i raggi gamma rivelati dall’esperimento.
24 novembre, ore 10.30 – 11.30, Sala Averroè, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Scrutare i buchi neri con l’Event Horizon Telescope
A cura del Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Cagliari, INAF, INFN
Con Ciriaco Goddi, ricercatore dell’Università degli Studi di Cagliari, INAF e INFN, Mariafelicia de Laurentis, ricercatrice dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, INAF e INFN
Una delle conseguenze più esotiche e sfuggenti della Teoria della Relatività Generale di Einstein è l’esistenza dei buchi neri. La collaborazione Event Horizon Telescope (EHT) ha svelato la prima immagine del buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia. Questa immagine, sognata dagli astronomi per più di vent’anni, arriva tre anni dopo la prima immagine storica di un buco nero, quello al centro della galassia M87 nell’ammasso della Vergine. Entrambe le immagini sono state ottenute grazie a una rete globale di radiotelescopi, che costituisce l’EHT, un vero e proprio telescopio virtuale di dimensioni planetarie. La portata scientifica di queste immagini EHT è enorme, perché non solo aprono una nuova finestra sullo studio di questi affascinanti oggetti astronomici, ma ci consentono di testare la famosa Teoria Generale della Relatività formulata da Einstein nel 1915, oltre i limiti finora possibili. Einstein ha quindi ancora ragione?
25 novembre, ore 9.00-14.00, 26-27 novembre, ore 10.00 – 17.00
DarkSide e l’equilibrio tra materia oscura e materia ordinaria
Laboratori e dimostrazioni a cura del Dipartimento di Fisica “E. Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e della Sezione INFN di Napoli
Con Francesco Di Capua, Giuliana Fiorillo e Giuseppe Matteucci, ricercatori del Dipartimento di Fisica “E. Pancini” dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e INFN
La materia oscura ci permette di spiegare con facilità una serie di complessi fenomeni che si osservano puntando i telescopi verso l’universo, tra cui i delicati equilibri di forze attrattive e repulsive che hanno portato alla formazione delle strutture galattiche ed extragalattiche, compresa la nascita della Via Lattea. Eppure la comunità scientifica, nonostante il successo della teoria, non riesce ad osservare la materia oscura direttamente o a capire di cos’è fatta. Vieni a scoprire come DarkSide progetta esperimenti per osservare questo sfuggevole ingrediente del cosmo e a scoprire gli innovativi fotosensori al silicio criogenici che vengono testati a Napoli per essere utilizzati nel prossimo grande esperimento della collaborazione.
25 novembre, ore 19.00 – 20.30, Sala Newton, Città della Scienza
Quanto. La parola che ha cambiato la fisica
Con Marco Pallavicini, vicepresidente dell’INFN e professore all’Università di Genova, e Lorenzo Hengeller, pianista e compositore
Esiste un punto di incontro tra la realtà che conosciamo, dagli oggetti quotidiani alle stelle, e il mondo microscopico degli atomi e delle particelle? All’inizio del Novecento, la fisica ha dovuto coniare una nuova parola per definire quel punto d’incontro: la parola “quanto”, che traghetta la fisica dalla visione classica di Galilei e Newton verso il cambiamento che si apre con Einstein, Planck, Heisenberg. Marco Pallavicini, fisico dell’INFN, conduce un viaggio accompagnato dalla musica fatto di tappe controintuitive e spiazzanti attraverso la realtà descritta con lo sguardo della Meccanica Quantistica.
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Quanto. La parola che ha cambiato la fisica | Futuro Remoto 2022
Un racconto per immagini, accompagnato dalla musica, che ricostruisce tappa dopo tappa un viaggio tra le idee controintuitive e spiazzanti della Meccanica Quantistica