Se vi chiedessero di stabilire una linea, una dimensione o uno spazio di confine tra il mondo macroscopico e quello microscopico vi trovereste probabilmente in imbarazzo. Esiste un punto di incontro tra la realtà fisica che conosciamo, fatta di oggetti, di stelle e di pianeti e il mondo degli atomi e delle particelle?

Non è possibile stabilire un confine, che esso sia materiale o immateriale, ma a un certo punto della sua storia, la fisica ha dovuto coniare una parola per definirlo:  la parola “quanto” traghetta la fisica dalla visione classica di Galilei e Newton verso il cambiamento che si apre con Einstein, Planck, Heisenberg e altri, e che in buona misura è giudicato innaturale anche dai suoi pionieri.

La conferenza spettacolo Quanto. La parola che ha cambiato la fisica è il racconto di questa rivoluzione concettuale, della rottura che ha portato la fisica classica a cedere il passo alla Meccanica Quantistica come descrizione della realtà. Attraversando tappe controintuitive, spesso spiazzanti, il viaggio è un percorso di spogliazione dai preconcetti e dalle idee intuitive che permeano la nostra quotidianità. Il punto di arrivo è quella dimensione, fatta per lo più di vuoto, che caratterizza la fisica del molto piccolo e della quale la Meccanica Quantistica è a tutti gli effetti la più accurata rappresentazione.

Il fisico Marco Pallavicini, vicepresidente dell’INFN e professore all’Università degli Studi di Genova, conduce gli spettatori in una narrazione visiva in cui parole e immagini lavorano insieme per raccontare le idee controintuitive e inaspettate della fisica quantistica.

Quanto. La parola che ha cambiato la fisica è andato in scena per la prima volta in ottobre del 2022 al Festival della Scienza di Genova 2022. Ad accompagnare il monologo, la musica del pianista jazz Danilo Rea.

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Sul palco del Festival della Scienza di Roma 2022, il 24 novembre nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, il racconto corre parallelo con gli interventi musicali del trombettista e scrittore Paolo Fresu, con le letture dell’attrice Bianca Mastromonaco a tratteggiare alcune fra le più influenti figure della fisica quantistica.

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In occasione del festival Futuro Remoto 2022, il 25 novembre a Città della Scienza di Napoli, il dialogo fra racconto e musica viene intrecciato con il piano di Lorenzo Hengeller, pianista e compositore, e le letture dell’attrice Bianca Mastromonaco.

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