L’universo in una scatola
Racconto in musica sui misteri dell’universo
Un teatro, un palco, enigmatiche scatole accatastate qua e là, uno schermo su cui scorrono parole, numeri, animazioni, film, una band, tre ukuleli, un conduttore d’eccezione, un’attrice, un fisico. Sono questi gli ingredienti del viaggio nel tempo che racconta la ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con esperimenti che sfidano le frontiere della conoscenza: dalla ricerca della misteriosa materia oscura allo studio delle proprietà dei neutrini coinvolti nei processi di fusione delle stelle e negli avvenimenti cosmici più impressionanti, fino allo studio della fisica “nuova”, alle energie limite del più grande acceleratore di particelle del mondo, LHC, al CERN a Ginevra. Dall’origine dell’Universo alla sua forma a quattro dimensioni, dalle ipotesi sulla natura della sua parte più oscura al racconto di come il cosmo deciderà un giorno di porre fine a sé stesso, la narrazione si muove sfidando i confini della nostra conoscenza, spingendosi nella coraggiosa riflessione sull’esistenza di altri universi, di vite parallele o aliene.
Lo spettacolo è andato in scena per la prima volta all’edizione 2019 del festival L’isola di Einstein, sul Lago Trasimeno: il racconto di Fernando Ferroni, professore al Gran Sasso Science Institute e già presidente dell’INFN, è stato accompagnato dalle improvvisazioni musicali dell’incontenibile Banda dell’Uku, dalle letture dell’attrice Maria Giulia Scarcella e dai disegni di Luca Ralli.
Nell’ottobre dello stesso anno, ospitato dal Teatro della Tosse nella cornice del Festival della Scienza di Genova, lo spettacolo è stato replicato con la conduzione di Sara Zambotti, conduttrice e curatrice delle trasmissioni Caterpillar e Miracolo Italiano su Radio 2. Cicerone di questo viaggio nell’universo è stato Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN.
La conduzione del cantautore e scrittore David Riondino e le letture dell’attrice Elisa Benedetta Marinoni hanno invece accompagnato la replica di novembre 2019 a Città della Scienza di Napoli, nell’ambito della manifestazione Futuro Remoto.