Il gusto dell’universo
Storia cosmica in tre portate
Come funziona la radiazione cosmica a microonde, la cosiddetta eco del Big Bang? Che cos’è il campo di Higgs? Come fanno i fisici a “vederlo”, e a dimostrare che esiste realmente? Sono alcune delle grandi domande della fisica contemporanea, su cui i protagonisti de “Il gusto dell’universo” provano a interrogarsi, partendo dall’esplorazione di alcune invenzioni culinarie.
Fra immagini di tunnel di acceleratori e giganteschi rivelatori, squarci sulle galassie, musica e arditi parallelismi con il mondo della cucina, un dialogo tra un fisico appassionato di cucina e un cuoco stellato che presenterà – eseguendone la preparazione dal vivo – alcune sue originali creazioni ispirate al fascino delle grandi questioni della fisica. Un intreccio insolito che offre anche l’occasione per gustare le interpretazioni culinarie ispirate alla fisica, e scherzare sulle similitudini tra scienziati e chef: due professioni che hanno a che vedere con la creatività e la ricerca anche se in modo diverso.
Guidato dalla conduzione brillante di Neri Marcorè, “Il gusto dell’universo” si è tenuto per la prima volta a maggio 2015 al Museo della scienza di Trento (MUSE), come evento collaterale della mostra “Oltre il limite. Viaggio ai confini della conoscenza” promossa dal MUSE e dall’INFN. Organizzato con la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana e con la collaborazione dell’Università di Trento e della Fondazione Bruno Kessler, è un progetto che parte dall’esplorazione di alcune invenzioni culinarie per parlare di fisica e di Universo.
Durante la serata è stato possibile assaggiare la Mousse alla materia oscura, le Scorzette del bosone di Higgs o la Seppia alla Planck preparati dallo chef Moreno Cedroni, due stelle Michelin; tra una portata e l’altra l’allora presidente dell’INFN Fernando Ferroni ha raccontato al pubblico che cosa sappiamo e quanto ancora ignoriamo del nostro universo.