L’INFN al National Geographic Festival delle Scienze 2020 | Ottimismo e scienza

23 Nov 2020 - 29 Nov 2020
11:00 - 18:00
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L’INFN partecipa anche quest’anno in un’inedita veste ricca di appuntamenti, incontri e laboratori online

Dal 23 al 29 novembre tanti appuntamenti online dedicati alla fisica e alla scienza.

L’INFN partecipa anche quest’anno al National Geographic Festival delle Scienze, in un’inedita vesta ricca di appuntamenti, incontri e laboratori online, sul sito del Festival.

TAVOLE ROTONDE

Martedì 24 novembre, ore 17:15

Risultati condivisi per una scienza democratica

Le comunità dei fisici delle particelle, degli astrofisici e di chi si occupa di spazio già da tempo hanno abbracciato l’idea dell’open access, il libero accesso ai risultati della ricerca pubblica, guardando ad esso
come a un’occasione di sviluppo e circolazione delle idee. La condivisione dei dati scientifici e dei risultati è infatti la strada perseguita da numerose iniziative nazionali ed internazionali, in un quadro generale che ha come sfondo la costruzione dello European Open Science Cloud. Un progetto che punta alla disponibilità e fruibilità dei dati e dei risultati della ricerca pubblica per una democratizzazione della scienza come scelta etica.

Evento a cura di INFN con
Gianluca Polenta Responsabile SSDC (Space Science Data Center) ASI
Laura Patrizii Ricercatore alla sezione INFN di Bologna, membro dei gruppi di lavoro Open Access (OA) dell’INFN e di Science Europe
Marco Molinaro Istituto Nazionale di Astrofisica, Osservatorio Astronomico di Trieste
Introduce e modera Andrea Capocci Università la Sapienza di Roma

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Mercoledì 25 novembre, ore 17:15

Fisica per l’ambiente

Per valutare l’impatto a lungo termine degli inquinanti sull’ambiente sono stati sviluppati in anni recenti metodi come l’analisi del particolato atmosferico e lo studio delle stratificazioni della corteccia degli alberi. Un accurato monitoraggio dell’ambiente coinvolge poi la tecnologia spaziale, e sono state messe a punto tecnologie utili a limitare i danni dell’abbondanza di inquinanti e nuove metodologie sono oggi allo studio. In generale, l’esigenza di sviluppare metodi per la mitigazione dei cambiamenti climatici ha dato vita ad azioni sinergiche che coinvolgono oggi campi molto diversi tra loro, dall’ecologia alla fisica, dalla geopolitica alla produzione energetica, dalla pianificazione urbanistica alla finanza del clima.

Evento a cura di INFN, ASI, CMCC con
Mariaelena Fedi Ricercatrice alla sezione INFN di Firenze, Laboratorio per i beni culturali LABEC
Francesco Longo Program Manager dell’ASI
Riccardo Valentini Docente di Ecologia forestale all’Università della Tuscia, Strategic Director CMCC
Modera Andrea Bettini, giornalista RaiNews24

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Giovedì 26 novembre, ore 19:00

Onde gravitazionali: svelare il volto oscuro dell’universo

Quattro secoli fa Galileo puntava il suo cannocchiale verso Giove, aprendo la strada all’astronomia moderna. Tre secoli dopo, nel 1916, Einstein prevedeva l’esistenza delle onde gravitazionali. Ci sono voluti 100 anni perché questa previsione trovasse conferma e, solo di recente, l’osservazione di onde gravitazionali prodotte dalla fusione di buchi neri o di stelle di neutroni ha dato inizio a una nuova rivoluzione nella comprensione del cosmo. Il racconto è quello del cammino, coraggioso e non privo di ostacoli, che in un secolo ha portato dalla teoria alla realizzazione di strumenti in grado di captare questi elusivi messaggi cosmici, dando così inizio all’astronomia multi-messaggera.

Con
Marica Branchesi Ricercatrice GSSI e INFN, collaborazione sperimentale LIGO-VIRGO per le onde gravitazionali
Giovanni Losurdo Dirigente di Ricerca INFN, Socio Corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei
Introduce e modera Luca Fraioli Giornalista

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Venerdì 27 novembre, ore 16:15

Scienza, terreno di dialogo

C’è un luogo dove Autorità Nazionale Palestinese, Cipro, Egitto, Iran, Israele, Giordania, Pakistan e Turchia lavorano assieme. Questo luogo è in Giordania, si chiama SESAME ed è un laboratorio speciale, perché rappresenta un’opportunità per il dialogo interculturale in un’area tormentata. SESAME testimonia come la scienza sia un potente strumento di cooperazione tra i popoli, una caratteristica che è motore di molte preziose esperienze. Come la collaborazione tra le agenzie spaziali italiana e israeliana, un percorso di ricerca iniziato vent’anni fa in cui lo spazio rappresenta uno dei campi in cui la cooperazione tra i due Paesi concorre al raggiungimento di importanti obiettivi per la comunità internazionale.

Evento a cura di INFN con
Gabriella Arrigo Responsabile dell’Unità Relazioni Internazionali ASI
Gihan Kamel Ricercatrice SESAME, Giordania
Introduce e modera Enrica Battifoglia Giornalista scientifica per l’ANSA

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Venerdì 27 novembre, ore 18:00

La parte oscura del cosmo

L’essenziale è invisibile agli occhi, fa dire Saint-Exupéry al suo Piccolo Principe. In effetti noi non vediamo il 90% di quello che costituisce l’Universo. Nei prossimi anni, accanto agli esperimenti già in corso, nuovi metodi saranno messi in campo per osservare i segnali di questa parte invisibile dell’Universo, che chiamiamo “oscura”. Luoghi privilegiati per questa ricerca sono le alture, lo spazio, ma anche i laboratori. Le risposte giungeranno da piccole o grandi conquiste in campi di ricerca diversi, dalla cosmologia all’astrofisica, fino alla fisica delle particelle: settori che sempre più spesso integrano i loro sforzi, per comporre un quadro il più possibile chiaro e organico.

Evento a cura di INFN e INAF con
Giuliana Fiorillo Docente di Fisica Nucleare e subnucleare all’Università Federico II di Napoli, esperimento DarkSide ai LNGS dell’INFN
Massimo Pietroni Docente di Fisica astroparticellare all’Università di Parma
Luca Valenziano Responsabile Politiche e Relazioni Internazionali INAF
Introduce e modera Elisa Nichelli giornalista scientifica

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Sabato 28 novembre, ore 19:00

Fisica per conoscere, fisica per vivere meglio

Sempre più frequentemente la ricerca di base è il terreno fertile per lo sviluppo di applicazioni tecnologiche inedite, in campi come la medicina, la biologia, la salvaguardia dei beni culturali, lo studio di nuovi materiali, la sicurezza informatica. Ne sono un esempio la tecnologia dell’acceleratore LHC del CERN e l’European Synchrotron Radiation Facility (ESRF). Vi sono poi nuovi campi di ricerca, come quello delle tecnologie quantistiche sviluppate nel nuovo Superconducting Quantum Materials and System Center del Fermilab, o come la bio-elettronica, nata dall’applicazione di conoscenze della fisica di base a tecnologie per la medicina, la biologia, le neuroscienze. Processi di questo tipo fanno della fisica di base un inatteso incubatore di nuove tecnologie.

Evento a cura di INFN con
Maria Rosa Antognazza Ricercatrice IIT in elettronica organica e bio-elettronica
Anna Grassellino Responsabile Superconducting Quantum Material and System Center, Fermilab, Chicago
Lucio Rossi Docente di Fisica sperimentale all’Università di Milano Statale, già responsabile del progetto HiLumi LHC, CERN
Francesco Sette Direttore European Synchrotron Radiation Facility, Grenoble
Introduce e modera Marco Cattaneo Direttore della rivista National Geographic

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Domenica 29 novembre, ore 19:00

L’ottimismo dei buchi neri

Era il 10 aprile del 2019 quando la collaborazione scientifica che conduce l’esperimento Event Horizon Telescope (EHT) ha reso pubblica la prima “foto” di un buco nero e della sua ombra. La foto in poche ore ha fatto il giro del mondo, emozionando non solo la comunità scientifica ma anche il grande pubblico. Ma come è stato ottenuto questo straordinario risultato scientifico e tecnologico, reso possibile dall’impegno congiunto di scienziati e istituzioni di tutto il mondo? E quali sono le prospettive che apre alla conoscenza del nostro universo? Lo scopriremo dal racconto appassionato degli esperti e dei protagonisti dello storico “scatto”.

Evento a cura di INFN con

Mariafelicia De Laurentis Docente di Astronomia e astrofisica all’Università Federico II di Napoli, Event Horizon Telescope
Ciriaco Goddi Radboud University, Event Horizon Telescope
Barbara Negri Responsabile dell’Unità Esplorazione e Osservazione dell’Universo dell’ASI
Luigi Stella Istituto Nazionale di Astrofisica, Osservatorio Astronomico di Roma
Introduce e modera Enrica Battifoglia Giornalista scientifica per l’ANSA

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FISICAxKIDS

Lunedì 23 novembre, ore 11:00

Rompiatomi e altre storie sulla materia

Di cosa è fatta la materia che compone noi e tutto quello che ci circonda? Difficile a dirsi, osservandola a occhio nudo. Sembra possibile rispondere se pensiamo agli oggetti della vita quotidiana: basta smontarli per vedere di che cosa sono fatti. Eppure, ci sono frammenti difficili da esplorare, o perché costituiti da un unico pezzo o perché troppo piccoli per essere smontati a loro volta. Neanche osservandoli con le lenti di ingrandimento più potenti o con microscopi che riescono a vedere gli atomi riusciamo a capire di che cosa sono fatti. Resta a questo punto solo una possibilità: prendere gli atomi e… romperli! Un viaggio verso l’infinitamente piccolo, reso possibile da “occhi” sempre più potenti: dalla semplice vista agli acceleratori di particelle, strumenti giganteschi in grado di “rompere” la materia e “vedere” i suoi componenti elementari.

con Pierluigi Paolucci Ricercatore della sezione INFN di Napoli

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Martedì 24 novembre, ore 11:00

Particelle e superacceleratori

Come fanno i fisici a studiare l’Universo e la sua storia? E come fanno a capire che cosa è successo all’inizio di tutto, 13.7 miliardi di anni fa? I telescopi terrestri o satellitari arrivano a osservare stelle e galassie lontanissime, ma non possono vedere che cosa è successo al tempo zero, quando lo spazio e il tempo sono nati, perché di quel momento non sono rimaste tracce visibili nell’universo. Per risalire all’inizio di tutto, i fisici hanno costruito nel laboratorio CERN di Ginevra una potentissima “macchina del tempo” capace di riportarci a meno di un miliardesimo di secondo dopo il Big Bang. È LHC, il più grande acceleratore di particelle al mondo.
con Danilo Domenici Ricercatore ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN
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Mercoledì 25 novembre, ore 11:00

Buchi neri e altri mostri gravitazionali

Che cosa succede quando due buchi neri si incontrano? Una vera e propria catastrofe cosmica: uno scontro che scuote tutto l’universo stiracchiandolo da un lato e schiacciandolo dall’altro. L’eco della catastrofe viaggia nell’universo e investe la Terra come un’onda silenziosa ma potentissima. Sono le onde gravitazionali, che quel genio di Einstein aveva previsto già 100 anni fa scrivendo la Teoria della Relatività. Oggi siamo in grado di rivelare anche le onde gravitazionali emesse dallo scontro tra due stelle di neutroni: si tratta di oggetti celesti non meno interessanti dei buchi neri, senza i quali, tra l’altro, non ci sarebbe oro sulla Terra.

con Viviana Fafone Professoressa all’Università di Roma Tor Vergata, responsabile nazionale dell’esperimento INFN Virgo

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Giovedì 26 novembre, ore 11:00

Materia oscura e galassie rotanti

Forse pensiamo di sapere che cosa si può trovare nell’universo oltre alla Terra e al nostro Sistema Solare. Ma siamo sicuri che sia tutto qui? I fisici hanno osservato strani comportamenti della luce quando viaggia nello spazio. Dai calcoli dei cosmologi sembra che la forza di gravità nell’universo sia molto più intensa di quella che agisce tra pianeti, stelle e galassie, e che per fare stare insieme galassie che ruotano a velocità pazzesche sia necessaria molta più materia di quella delle stelle. Gli scienziati di tutto il mondo stanno studiando questa presenza misteriosa di cui sappiamo pochissimo: ecco perché continuiamo a chiamarla Materia Oscura.

con Marco Selvi Ricercatore della sezione INFN di Bologna, esperimento Xenon1T ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN

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Venerdì 27 novembre, ore 11:00

Neutrini fantasma

Se c’è una particella misteriosa tra i mattoni fondamentali dell’universo, questa è il neutrino. Non si vede e quasi niente la può fermare, ha una massa piccolissima ed è così poco invadente da riuscire ad attraversare la Terra senza che niente e nessuno si accorga del suo passaggio. Anche per questo i neutrini sono dei messaggeri perfetti: sono le uniche particelle che possono attraversare indisturbate l’Universo portando fino a noi informazioni dallo Spazio più lontano. Queste “particelle fantasma” sono una vera sfida per gli scienziati, che hanno ideato esperimenti davvero incredibili per catturarle e risolvere i misteri sulla loro natura e sul loro comportamento.

con Giuliana Galati Ricercatrice della sezione INFN di Napoli, coordinatrice del Corso per Indagatori di Misteri del CICAP

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Sabato 28 novembre, ore 16:00

Dove sta andando l’Universo

Tutti sanno che l’Universo è nato da un grande botto, ma un vero botto non c’è mai stato. Che cos’è stato allora quello che chiamiamo Big Bang? Non è stato altro che un’incredibile e velocissima espansione che ha dato il via al tempo e allo spazio, a quel tessuto che chiamiamo spaziotempo e che è il naturale terreno di gioco di stelle e pianeti, ma anche di oggetti incredibili come i buchi neri. È un tessuto tutt’altro che monotono e se esiste un modo per viaggiare nel tempo lo si deve cercare proprio qui. Esplorare l’universo è un’avventura senza fine: una vera sfida contro il tempo e lo spazio.

con Fernando Ferroni Professore di fisica al GSSI, ricercatore ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN