Conferenze INFN al Festival della Scienza di Genova 2022

20 Ott 2022 - 1 Nov 2022

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Programma del festival
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Immagine artistica di due buchi neri che ruotano uno intorno all'altro formando onde gravitazionali

Dalla meccanica quantistica alla scoperta del bosone di Higgs, dai buchi neri alla bellezza della fisica: tantissimi i temi affrontati nelle conferenze a cura dell’INFN nell’ambito del Festival della Scienza di Genova 2022.  Ricercatori e ricercatrici in dialogo fra loro e con giornalisti, musicisti e artisti per raccontare le frontiere della scienza.

Esplora le altre attività dell’INFN al Festival: L’INFN al Festival della Scienza di Genova 2022

 

locandina dell'evento Quanto, con il titolo in giallo su fondo blu con cerchi astratti in bianco e giallo

Conferenza inaugurale del Festival

20 ottobre, ore 21:00, Sala del Maggior Consiglio, Palazzo Ducale

Quanto. La parola che ha cambiato la fisica

Conferenza spettacolo con Marco Pallavicini, vicepresidente INFN e presidente del Festival della Scienza, e Danilo Rea, pianista

Scopri di più sull’evento.

 

 


10 anni dalla scoperta del bosone di Higgs 

22 ottobre, ore 21:00, Sala del Maggior Consiglio, Palazzo Ducale

L’ultima particella della materia conosciuta. Dialogo in musica dal bosone di Higgs all’universo oscuro

Conferenza spettacolo con Marco Ciuchini, vicepresidente INFN, Mia Tosi, ricercatrice INFN Sezione di Padova,Antonio Zoccoli, presidente INFN, modera Sara Zambotti, Rai Radio

Letture di Francesco Patanè e accompagnamento musicale di Phisique Duo Role

Scopri di più su gli eventi dedicati al decennale del bosone di Higgs.

 

 

24 ottobre, ore 18:30, Sala del Minor Consiglio, Palazzo Ducale

Einstein ha ancora ragione? Buchi neri ripresi con l’Event Horizon Telescope

Conversazione con Mariafelicia De Laurentis, ricercatrice INFN Sezione di Napoli e Università Federico II di Napoli, e Ciriaco Goddi, ricercatore INAF, INFN e Università degli Studi di Cagliari, componenti della collaborazione Event Horizon Telescope.

La collaborazione dell’Event Horizon Telescope (EHT) ha pubblicato, nell’aprile del 2019, la prima foto di un buco nero: definita da alcuni come ‘la foto del secolo’, ha subito fatto il giro del mondo, conquistando le prime pagine dei principali quotidiani e stuzzicando la curiosità del pubblico. Protagonista di quell’evento epocale, il buco nero al centro della galassia M87, distante dal nostro pianeta poco meno di 55 milioni di anni luce. Nel 2021, poi, quella stessa immagine si è arricchita di dettagli che ci hanno permesso per la prima volta di leggere i campi magnetici nelle vicinanze dell’orizzonte degli eventi, un risultato fondamentale per comprendere come la materia accresce su un buco nero. Quest’anno la collaborazione EHT ha pubblicato un altro risultato storico, questa volta riguardante la superstar di tutti i buchi neri, Sagittarius A*, un buco nero di ben 4 milioni di masse solari che risiede nel centro della nostra Galassia, a circa 25 mila anni luce da noi. I nuovi risultati ci permettono di testare la famosa Teoria Generale della Relatività formulata da Einstein nel 1915 oltre i limiti finora possibili, inclusi quelli imposti dalla famosa foto di M87. Einstein ha ancora ragione? Cercheremo di dare una risposta a questa domanda, che potrebbe avere delle implicazioni fondamentali sulla nostra concezione dell’Universo!

 

26 ottobre, ore 18:30, Baltimora Garden Sea-Ty

Premio Asimov: evento finale VII edizione e presentazione finalisti VIII

Con Giovanni Gallucci, INFN, Marco Pallavicini, vicepresidente INFN e presidente Festival della Scienza, Agnese Collino, biologa e divulgatrice, e Licia Troisi, astrofisica e scrittrice, vincitrici ex-aequo edizione 2022 Premio Asimov, moderano Francesco Vissani, INFN e Silvano Fuso.

Il premio ASIMOV per l’editoria scientifica, giunto all’ottava edizione, è un appuntamento di carattere nazionale che coinvolge moltissimi studenti da tutta Italia: più di 12 mila in quella appena conclusa. Gli studenti sono chiamati a far parte della giuria per scegliere la migliore opera di divulgazione scientifica pubblicata nei due anni precedenti; ma partecipano anche in veste di concorrenti, con una loro recensione originale. L’edizione appena iniziata vedrà la collaborazione di 20 centri di coordinamento scientifico, distribuiti su tutto il territorio nazionale, che si relazionano con le scuole superiori del territorio (272 nella precedente edizione). I rappresentanti delle scuole ed i membri dei centri di coordinamento formano una commissione scientifica, che si incarica è di selezionare i libri finalisti e valutare le recensioni degli studenti, e che conta più di 1000 membri.  Incontriamo i vincitori della settima edizione del premio ASIMOV e scopriamo insieme quali sono i libri finalisti di quella appena iniziata!

 

28 ottobre, ore 21:00, Teatro della Tosse – Sala Dino Campana

Praticamente trascurabili. La scoperta delle onde gravitazionali, tra scienza e jazz

Con Eugenio Coccia, professore di Astrofisica al GSSI, Fabio Colella, musicista, Paola Crisigiovanni, pianista e compositrice, Gabriele Pesaresi, bassista e contrabbassista.

Nel 1915 Einstein formula la teoria della Relatività Generale, e lo spazio-tempo diventa flessibile: dove la materia accelera, vengono generate variazioni dello spazio-tempo che, viaggiando alla velocità della luce, trasmettono in tutto l’Universo le caratteristiche della sorgente che le ha generate. Si tratta delle onde gravitazionali, messaggere dell’ignoto dai buchi neri al Big Bang. Le abbiamo finalmente rivelate cento anni dopo la loro predizione, nel 2015, ed è nata così una nuova astronomia: ora possiamo infatti “ascoltare” le vibrazioni del cosmo, capirne meglio il linguaggio. Ma cosa è successo in questi cento anni? All’epoca Einstein giudicò in un suo scritto queste onde “praticamente trascurabili”, cioè impossibili da misurare. Eppure c’è chi fece della loro quantificazione una ragione di vita, in una corsa all’oro piena di promesse e di insidie, di annunci, smentite e colpi di scena. Un’epopea che qui viene accompagnata dalle sonorità del jazz: due modalità di espressione, quella del pensiero scientifico e del linguaggio musicale, per raccontare insieme una straordinaria storia di scienza e tecnologia, di fede e perseveranza.

 

30 ottobre, ore 18:30, Sala del Minor Consiglio, Palazzo Ducale

Dai quark alle galassie. Viaggio dal micro al macrocosmo

Dialogo con Gianpaolo Bellini, fisico INFN e Università degli Studi di Milano, Marco Bersanelli, professore di astrofisica Università degli Studi di Milano, Enrico Bonatti, geofisico, Accademia Nazionale dei Lincei, Roberto Battiston, professore di fisica sperimentale Università di Trento.

Cosa costituisce la materia? Come si è formato il nostro pianeta? Come si evolve l’Universo? Un fisico subatomico, un astrofisico e un geofisico affrontano la sfida di spiegare tutto ciò che ci circonda, dal microcosmo al macrocosmo. Un incontro per capire la nostra realtà, dalle particelle elementari alle stelle, per dimostrarci che nella struttura della materia non c’è nulla di casuale e che il nostro mondo è un punto infinitesimo negli spazi abissali dell’Universo, tra miliardi di stelle. Il tutto impreziosito dagli ultimi risultati delle ricerche più all’avanguardia: l’esperimento Borexino ha infatti permesso di svelare in parte i misteri del neutrino, spiegando perché il Sole, e in generale tutte le stelle, brillano.

 

30 ottobre, ore 21:00, Sala del Maggior Consiglio, Palazzo Ducale

Il suono dell’universo. Tradurre i dati astronomici in suoni

Dialogo con Marica Branchesi, professoressa al GSSI, Wanda Diaz Merced, ricercatrice Osservatorio Gravitazionale Europeo, Stavros Katsanevas, direttore Osservatorio Gravitazionale Euroepo, Massimo Magrini, informatico, musicista elettronico e interaction designer, modera Andrea Parlangeli, caporedattore di Focus.

Multimessaggera e multisensoriale: così sarà l’astronomia del futuro. Una ricerca che esplora lo stesso evento astrofisico attraverso più messaggeri (la luce, le onde gravitazionali, i neutrini…) e in parallelo, probabilmente, imparerà ad utilizzare, per l’analisi dei dati sperimentali, ‘traduzioni’ non solo visive ma anche sonore o addirittura tattili dei segnali cosmici registrati. Se la rivoluzione multi messaggera dell’Astronomia è ormai una realtà scientifica consolidata (che si è arricchita negli ultimi anni anche della controparte gravitazionale), la comunità scientifica è sempre più attenta anche all’idea che un’analisi multisensoriale dei dati che potenzi le nostre capacità di interpretarli e ricavarne informazioni, favorendo così anche un approccio inclusivo nei confronti di chi ha perso la vista. A raccontarci queste due prospettive e a esplorare le suggestioni a cui rimandano, in un evento speciale fra scienza e sonorizzazioni artistiche, saranno tre importanti personalità nel mondo dell’astronomia gravitazionale e multimessaggera. Il dialogo tra loro sarà accompagnato dalle sonorizzazioni artistiche di segnali cosmici a cura di due musicisti contemporanei.

 

31 ottobre, ore 21:00, Sala del Maggior Consiglio, Palazzo Ducale

Ti racconto la fisica. Narrare con poesia il rigore scientifico

Conferenza- spettacolo con Dario Menasce, ricercatore INFN

La fisica non è solo arido rigore matematico: molti grandi scienziati del passato, così come molti contemporanei, hanno saputo raccontare la loro disciplina usando un linguaggio ricco, spesso poetico, ma sempre altamente informativo e adatto ad un pubblico di “non addetti ai lavori”. Tra i grandi capolavori della letteratura fisica possiamo certamente ricordare il ‘Discorso Sui Massimi Sistemi del Mondo’ di Galileo, ma non meno immaginifici sono i testi di Voltaire, oppure quelli contemporanei di Carlo Rovelli, o ancora ‘Le Cosmicomiche’ e ‘Ti con zero’ di Calvino. Il linguaggio della comunicazione è essenziale per arrivare al pubblico, per renderlo partecipe degli innumerevoli sviluppi della conoscenza umana, ma anche degli errori, dei vicoli ciechi intrapresi nell’appassionante avventura dell’esplorazione dell’ignoto. Componente essenziale della divulgazione è certamente il linguaggio verbale, l’affabulazione e il racconto, ma non meno importante in questo processo è una peculiare forma di linguaggio, quella visuale, formata da immagini e animazioni. Capiremo come e quanto le varie forme espressive che noi chiamiamo “linguaggio” possano favorire l’avvicinarsi delle persone alla conoscenza scientifica e di come il linguaggio, se opportunamente articolato, favorisca la comprensione e la passione per la cultura, sia essa scientifica o umanistica.