Libri per costruire la cultura scientifica

Intervista a Francesco Vissani, ideatore del Premio ASIMOV per i libri di divulgazione scientifica

Anna Greco
23 Maggio 2025
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Copertine dei libri vincitori della X edizione del Premio ASIMOV

Katalin Karikó e Marco Crescenzi hanno vinto la X edizione del Premio Asimov, per l’occasione intervistiamo Francesco Vissani, ideatore del progetto.

Lo scorso 15 maggio al Salone del Libro di Torino sono stati annunciati i libri vincitori dell’edizione 2024-25 del Premio ASIMOV: Nonostante tutto. La mia vita nella scienza (Bollati Boringheri) di Katalin Karikó, Premio Nobel per la medicina nel 2023 per le sue scoperte sull’mRNA, e Più in alto degli Dèi. L’ingegneria dell’uomo prossimo venturo (Mondadori) di Marco Crescenzi, medico di formazione e dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità. 

Il Premio ASIMOV è un progetto di diffusione della cultura scientifica che coinvolge le scuole e il mondo della ricerca. La giuria è formata da studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia, che leggono e recensiscono cinque libri di saggistica scientifica esprimendo le loro valutazioni e indicando la loro preferenza. Le recensioni degli studenti e delle studentesse vengono valutate a loro volta dalla commissione del premio che individuano e premiano le migliori per ciascuna edizione.

Abbiamo parlato del Premio, del suo percorso negli anni e delle idee che lo guidano con Francesco Vissani, direttore di ricerca ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, coordinatore e ideatore del progetto.

Quella che si è appena conclusa è la decima edizione del Premio Asimov: come sono andati questi primi dieci anni di attività?

Dieci anni sono tanti: di certo all’inizio non mi aspettavo che ci saremmo arrivati! Quando ho proposto la prima edizione, nel 2016, lavoravo come coordinatore del dottorato in Fisica presso Gran Sasso Science Institute, una scuola di dottorato nata a L’Aquila nel 2012 su impulso dell’INFN. Il mio ruolo era quello di occuparmi degli studenti, dei corsi e dei docenti, e volevo trovare dei modi per valorizzare al massimo i giovani. Allo stesso tempo, mi sarebbe piaciuto fare qualcosa con i tanti insegnanti preparatissimi che, dopo la laurea o il dottorato, perdono i contatti con il mondo della ricerca. Mi sono allora proposto di creare un ponte tra scuola e ricerca, una rete in cui studenti, insegnanti e ricercatori si potessero confrontare su terreni comuni. Ho preso spunto da iniziative analoghe della Royal Society per proporre un premio dedicato all’editoria scientifica, mettendo al centro gli studenti, che costituiscono la nostra giuria.

Il primo anno siamo partiti coinvolgendo le scuole dell’Abruzzo, ma piano piano, grazie al lavoro di tanti colleghi e al supporto dell’INFN, della Società Italiana di Fisica e degli altri enti sostenitori, il Premio è arrivato a raggiungere tutte le regioni d’Italia. Un enorme merito nell’aver contribuito al Premio ASIMOV come lo conosciamo oggi va riconosciuto ai colleghi dell’INFN di Cagliari, in particolare a Marcello Lissia, che lavora con me come coordinatore, e a Carlo Puggioni, che ha creato il database del progetto e lo gestisce ancora oggi.

Il bilancio di questi primi dieci anni è più che positivo: abbiamo coinvolto più di 70.000 studenti da tutta Italia. Solo quest’anno sono 15.000, ai quali si aggiungono i 1350 professori da 350 scuole che aderiscono e collaborano con al Premio.

Quest’anno i libri vincitori sono due, in ex aequo, e toccano temi diversi: ce lo racconta brevemente, insieme agli altri libri selezionati?

I libri in gara di quest’anno sono bellissimi e sono piaciuti molto ai ragazzi e alle ragazze. Nel suo Nonostante tutto. La mia vita nella scienza (Bollati Boringhieri) la scienziata Premio Nobel per la Medicina Katalin Karikó racconta il suo percorso personale nella ricerca scientifica: una storia con un potente significato etico. L’altro. libro vincitore, Più in alto degli Dèi. L’ingegneria dell’uomo prossimo venturo (Mondadori) del medico e ricercatore Marco Crescenzi, tratta di genetica molecolare, del suo impatto nella terapia e nella cura, di opportunità e di rischi.

In gara quest’anno c’era anche Il sesso è (quasi) tutto. Evoluzione, diversità e medicina di genere (Feltrinelli) della biologa e divulgatrice Antonella Viola è un libro molto attento e misurato dedicato a un tema che si tratta ancora poco, quello della medicina di genere. Poi c’è un libro sulla matematica, Quanti? Tanti! Le potenze dieci e la potenza delle domande (Edizioni Dedalo) della docente e ricercatrice Sandra Lucente, che invita a familiarizzare con le potenze sotto tanti aspetti. Il quinto titolo in gara è Sottocorteccia. Un viaggio tra i boschi che cambiano (People) di Pietro Lacasella, antropologo, e Luigi Torreggiani, esperto di scienze forestali, che racconta di un insetto parassita, il bostrico tipografo, che penetra sotto la corteccia degli alberi più deboli e li distrugge da dentro. Gli alberi più colpiti sono quelli indeboliti dalla tempesta Vaia del 2018: per questo il libro integra anche riflessioni sull’ecologia e sull’impatto dell’uomo.

copertine dei libri finalisti del premio asimov 2025

La cinquina finalista, quest’anno come negli scorsi, manifesta una grande varietà di temi. Come mai questa scelta?

Questo Premio nasce all’interno di un ente di ricerca che si occupa di fisica, ma fin da subito i libri selezionati hanno toccato anche altri temi. Ringraziamo l’INFN e in particolare la Commissione di Coordinamento della Terza Missione per questa libertà, che sottende un’idea condivisa: quella di considerare i libri di divulgazione come un’occasione di dialogo fra i saperi, come uno strumento per navigare in un mondo che sta diventando sempre più complesso, come una speciale porta di accesso al futuro.

Vogliamo testimoniare l’idea che si possano ampliare i propri orizzonti culturali fin da giovani: spesso gli unici libri che proponiamo agli studenti, a parte i testi scolastici, sono i romanzi. Mi sembra però una versione riduttiva e persino povera del mondo culturale a cui i giovani potrebbero attingere, soprattutto nell’età in cui si è più vivaci, creativi, ricettivi. I romanzi hanno il grande pregio di portare i ragazzi a conoscere persone, paesi ed esperienze di vita diverse; ma perché negarsi l’esplorazione i territori del pensiero e della conoscenza leggendo anche dei saggi? Perché non provare a scoprire dove è arrivata la medicina o l’informatica oggi? Leggere di scienza permette di far entrare i ragazzi – e anche noi grandi – a contatto con l’attualità. A volte diventa persino un’occasione di orientamento: ricordo tra le tante una ragazza che scelse di studiare antropologia dopo aver recensito per il Premio un libro in cui si parlava dello studio genetico sulle popolazioni antiche.

I libri selezionati spesso non sono espressamente pensati per i più giovani: come reagiscono studenti e studentesse a testi che possono sembrare complessi?

I libri di divulgazione non sono tutti uguali: esiste in Italia un’editoria di alto livello per i libri di saggistica scientifica, per ragazzi e non, che a volte non è conosciuta al grande pubblico, ma di livello. Ci teniamo a promuoverla e a frequentarla noi stessi. È stata una bella sorpresa scoprire, a dispetto di quanto uno potrebbe credere, che sono proprio i libri più misurati quelli che vengono apprezzati di più dai ragazzi, piuttosto che quelli che cercano di stupire o impressionare a tutti i costi. I libri che vincono sono quelli da cui emerge un’urgenza di raccontare quello che sta accadendo nel mondo della scienza.

Io vengo da una generazione che ha visto l’uomo andare sulla Luna: abbiamo visto con i nostri occhi testimonianze di successi scientifici grandissimi, e li vediamo anche oggi, tanto più rapidi che ci sentiamo quasi mancare il tempo, e ci ritroviamo a correre. Tuttavia, leggere un libro divulgativo richiede di riprendersi quel tempo, e persino di entrare in un tempo diverso che ci avvicina all’autore e ci permette di arricchirci.

Cosa emerge dalle recensioni realizzate dagli studenti?

Fin dal primo giorno, il Premio ASIMOV ha scommesso sulla seguente considerazione, forse ovvia. Non è vero che le persone più giovani non siano interessate a capire il loro presente, il loro futuro, il loro posto nel mondo. Per questo, partiamo da un atteggiamento di fiducia, e chiediamo ai nostri giurati di valutare un libro dopo averlo letto.

Ora, scrivere una recensione non è un esercizio scontato, e i fatti dicono che scriverne una buona può essere davvero difficile. Alcune ci sorprendono: magari in modo semplice e diretto, ma offrono delle valutazioni importanti, evidenziano i punti deboli, individuano i tasselli mancanti. E poi, con una qualche meraviglia, mi sono accorto che le mie preferenze corrispondono regolarmente a quelle espresse dai ragazzi, così come anche le valutazioni meno lusinghiere. Credo che esprimere un giudizio critico e ragionato su un libro non abbia molto che fare con l’età o esperienza, ma piuttosto con il coinvolgimento e con l’impegno.

Come collaborate all’interno del gruppo di lavoro e delle commissioni scientifiche regionali per portare avanti un progetto che coinvolge così tante persone?

Lo spirito del gruppo di lavoro e delle commissioni scientifiche regionali è quello della condivisione: ogni parere conta con lo stesso peso, ognuno riporta la propria esperienza e le considerazioni che pensa siano utili a migliorare insieme e affrontare i problemi. Quest’anno, ad esempio, è emerso il problema dell’uso delle AI per la scrittura delle recensioni, che affronteremo nel modo più serio possibile, proprio come stanno facendo le scuole.

Le scuole che aderiscono al progetto hanno una grande autonomia nella gestione, pur concorrendo ad obiettivi comuni a tutti; diverse scuole portano avanti incontri di preparazione e percorsi tematici sui libri in gara. Allo stesso modo, le cerimonie in cui vengono attribuiti i premi regionali sono molto diverse e valorizzano ciò che ciascun territorio ha da offrire.

Questa libertà di azione sotto gli stessi principi comuni vale anche per la versione del Premio ASIMOV Brasil, organizzata dal 2020 dall’Instituto de Estudos Avançados (IdEA) e dall’Universidade Estadual de Campinas (Unicamp) dopo un incontro in cui avevo raccontato loro l’esperienza italiana.

In questi ultimi anni è nata una versione del progetto dedicata ai ragazzi delle scuole medie. Quale futuro aspetta il Premio ASIMOV e quali sono i prossimi obiettivi?

Il Premio ASIMOV Junior – a cui partecipano studenti delle scuole secondarie di I grado – è già al terzo anno d’esperienza. Il progetto è cresciuto ancora più radicato nelle scuole; è partito di nuovo dall’Abruzzo in una scuola, per poi estendersi a diverse regioni, per un totale di circa venti scuole partecipanti. I libri selezionati sono diversi e più adatti a ragazzi delle scuole medie. Rispetto al progetto per le scuole superiori c’è ancora molto da costruire, ma il Premio Junior è pronto a crescere.

Quanto al Premio Asimov, dopo l’annuncio del vincitore al Salone del Libro di Torino, contiamo di essere anche al Festival della Scienza di Genova ad ottobre, dove annunceremo la cinquina di libri in gara per l’edizione 2025-26 e sarà presente anche Katalin Karikó.

Ma al di là delle prossime tappe, ci tengo a ribadire quali sono gli obiettivi di lungo termine: vogliamo continuare a testimoniare l’impegno a costruire la cultura scientifica, e farlo insieme attraverso i libri.

“Incontri” è l’appuntamento editoriale di Collisioni.infn, dedicato al dialogo con i testimoni dello scambio interculturale tra la comunità scientifica, in particolare l’INFN, e il mondo culturale nel suo insieme.